Eccellenze dalla Terronia

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Perchè?

Quando abbiamo cominciato a pensare ad un’associazione dedita alla ricerca, alla divulgazione dell’informazione storica, nonchè al revisionismo storico, con particolare attenzione al periodo risorgimentale ed agli eventi peri-unitari, non avevamo contemplato l’idea di occuparci anche del presente, cercando le “eccellenze meridionali”.

L’idea ci è venuta pian piano, quasi inconsapevolmente, quando ci siamo resi conto che l’immagine dominante del sud che i media in primis, ma indirettamente anche le scuole e i “discorsi da bar” creano nella mente degli italiani tutti, è decisamente e prevalentemente negativa. Prevale l’effetto shock del tossico imperversare delle mafie e del malcostume, così come vengono fotografati dai servizi di Striscia la Notizia, o Le Iene, su quel poco, forse pochissimo, ma eroico rimasuglio di bene ed onestà che praticamente così scompare… e scompare, ahimè, sia nella coscienza e consapevolezza di chi il meridione non lo conosce e non l’ha mai visto, se non magari di sfuggita in un fugace week end vacanziero, sia (quel che è peggio!) nella consapevolezza degli stessi meridionali che nel meridione ci vivono e sanno cosa vuol dire viverci. Nasce così, naturalmente ed inevitabilmente, negli uni il pensiero che i meridionali siano tutti (nella migliore delle ipotesi) degli sfortunati disgraziati o (nella peggiore) feccia, negli altri l’idea che il loro posto, la loro casa nel mondo sia la più vergognosa, un luogo da cui fuggire appena se ne presenta l’occasione… un luogo appestato, il cui puzzo ti porti addosso come un marchio disdicevole ed infetto, finchè, finalmente, non impari ad odiarlo e a dimenticarne l’idioma e l’accento (che potrebbero tradire origini sospette…).

Nasce e si radicalizza, come un cancro, come una malattia cronica, l’idea che il sud sia irrimediabilmente perduto, senza possibilità di salvezza. E che chi si ostina a viverci, nonostante tutto, sia o un povero fesso che non abbia il coraggio di fuggire e tentar miglior fortuna altrove, o un delinquente e malfattore che, tutto sommato, nei liquami ben ci sguazza.

Che fine fanno, allora, quei meridionali che senza aver mai rubato una lira o (per i tempi che corrono) un centesimo al prossimo o allo Stato, si ostinano a voler figliare e far crescere i propri figli in una terra in cui la prima cosa che vien detta loro è “Se vuoi lavorare, figlio mio, te ne devi andare…”? Che dire di quegli onesti lavoratori che per tutta la vita hanno sgobbato letteralmente dall’alba al tramonto, come muli dall’età di dieci-dodici anni, in quel lavoro che non ammette ferie nè pietà e ti fa meritare l’appellattivo di “terrone”, simile come diventi al suo colore quando sporco della terra che generosamente ti da i suoi frutti, ti getti sul letto sperando che i tuoi figli studino e meritino un futuro migliore? Che dire di quei pochi ma onesti imprenditori che buttando sangue lottano quotidianamente coi demoni che in nessun’altra parte del mondo (nord Italia in testa) sono immaginabili: la mafia, lo Stato, la corruzione, la mancanza di infrastrutture indispensabili per il commercio e lo sviluppo, la mancanza di fiducia che viene insegnata fin da quando si è bambini, e ti avvolge come una cappa… tanto che, l’imprenditore folle e audace, si ritrova a combattere anche contro i pregiudizi locali….

Perdonate quindi se questa rubrica, ed i nostri intenti, vi sembreranno troppo campanilistici, quando proprio questo è ciò che si vuol evitare: lungi da noi demonizzare i settentrionali o altre categorie geografiche di esseri umani (umani… come noi), lungi da noi demonizzare le giuste e sacrosante trasmissioni o simili di denuncia sociale che per fortuna ci aiutano a conoscere e, appunto, a denunciare situazioni (mafie in primis) che noi, orgogliosi e veri e onesti meridionali, siamo stufi di sopportare, lungi da noi cadere in stolti e sciocchi, nonchè ingenui, errori della serie “Noi siamo migliori… voi siete brutti e cattivi…”.

Noi vogliamo aprirci al dialogo… vogliamo dare speranza a noi stessi, ai meridionali sfiduciati, e a quelli che hanno imparato ad odiare la loro casa natia stando nel nord o all’estero, e agli italiani che non ci stanno a farsi sommergere dall’immondizia vera e virtuale con cui i giornali e le tv ci sommergono con le parole e le immagini…. vogliamo che insieme alle tenebre venga dato spazio alla luce che nel meridione c’è, all’onestà che nel meridione resiste e va, così, incentivata a resistere… vogliamo che le generazioni attuali e future trovino qualcosa di concreto di cui essere fiere.

Qualcosa che dia fiducia, speranza, positività e sicurezza in sè stessi e nelle capacità del territorio.

Qualcosa che illumini il nostro cammino, costellato di ostacoli ed ombre.

Berlusconi annunciò che avrebbe pulito Napoli dall’immondizia in tre giorni. E non l’ha fatto.

Noi vogliamo pulire il meridione tutto dalle immondizie di ogni tipo… non ci riusciremo certo in tre giorni, ma poco a poco, con le nostre forze e l’unità e il dialogo sereno, speriamo davvero di farcela…

NB. Progetto 5 – “Eccellenze dalla Terronia”

Sei testimone o a conoscenza di una storia di Eccellenza del Sud? Raccontacelo inviandoci la tua storia a:

terronia.scdpr@gmail.com

3 pensieri su “Eccellenze dalla Terronia

  1. Diffondere la cultura del sud è un’arma importante. Inoltre diffondere anche notizie sulle persone che fanno cose belle al sud è anche un’altra arma, perchè le persone conoscono quelli del sud solo come mafia, camorra e ndrangheta,…purtroppo la televisione non aiuta molto perchè si occupa solo di questo. Poi tutti quelli che ho conosciuto qui in veneto dicono del sud che si frega i soldi dello stato e basta. vaglielo a spiegare che chi si frega i soldi non lo fa certo per il bene dei siciliani! Io faccio ogni giorno una lotta per dimostrare a tutti che noi siciliani non siamo tutti mafiosi o ladri. Ma è dura davvero quest’immagine da distruggere. Per non parlare di quelli che guardano certe fiction in cui c’è il bel mafioso che fa audience. Insomma, nessuno pensa al sud come ad una vera risorsa di cultura e progresso.

  2. La soluzione è semplicissima !
    Ognuno per se e Dio per tutti .
    Solo con una separazione consensuale il Sud potrà evidenziare tutte le sue virtù ed i suoi pregi diventando la Svizzera di Europa.

  3. Non possiamo essere governati e rappresentati da un governo che ci offende, che ci insulta, un governo che mira nel portare avanti solo il nord arretrando il Sud; ci vogliono ingabbiare chiudere come indiani nelle riserve. Non accetto che degli inerti che ci governano ci disprezzano, non accetto politici del sud che fanno comunella con squallidi leghisti senza storia, senza origi, e che si permettono di snobbarci.

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